Primavera araba e turismo

“Non vi sono né turismo né sviluppo se lo Stato non garantisce sicurezza e rispetto dei diritti umani”. Così l’avvocato ed attivista egiziano Malek Adly, martedì 20 ottobre a Fondazione Campus, durante l’incontro con gli studenti dei corsi di laurea in turismo realizzato in collaborazione con il Robert F. Kennedy Human Rights Europe sulla situazione geopolitica dell’Egitto e dei paesi MENA (Middle East and Northern Africa), in seguito alle rivoluzioni della cosiddetta “primavera araba”.

“Senza adeguati standard di sicurezza e di tutela dei diritti umani che solo il Governo può porre in essere, non ci può essere sviluppo del turismo”, ha spiegato il docente e formatore legale. “Il turismo in Egitto – ha proseguito – si caratterizza per una situazione di schiavismo che riguarda le classi sociali più basse. Soltanto le imprese estere attuano contratti lavorativi negli standard. Un altro problema è la diffusione della molestia sessuale verso le donne che lavorano in questo ambito”.

Entrambe le cose, forse poco visibili al turista, sono invece molto evidenti per chi vive in Egitto. “Anche nelle città più visitate – ha proseguito Adly – non vi è distribuzione economica dei benefici del turismo, poiché tutti gli introiti vanno alle imprese private e al Governo. Sul versante sicurezza, il Governo non fa abbastanza per consentire uno sviluppo adeguato del turismo, con la conseguenza che l’afflusso di visitatori ha subito un forte arresto. Questo, contrariamente a quanto accaduto in Tunisia dopo gli attentati al Bardo”.

“Far comprendere la stretta connessione fra turismo e diritti umani – ha concluso – significa anche chiedere alle nazioni che turisticamente sono più interessate all’Egitto di sostenere una crescita che significhi anche un miglioramento dei diritti umani nel mio Paese”.

“Come Fondazione Campus – ha detto il manager didattico dei corsi di laurea in turismo, Federico Tognoni, che ha partecipato all’incontro insieme a Valentina Pagliai e Fiammetta Chiarini del Robert Kennedy Center – teniamo molto a che i nostri studenti siano preparati sul fronte dei diritti umani perché il turismo sostenibile deve essere un obiettivo sempre presente per chi opera in questo ambito, ad ogni livello e in ogni Paese”.